Brevetto Comunitario sempre più vicino

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Premessa

Da tempo i 27 stati dell’Unione Europea cercano di dotarsi di un sistema brevettuale migliorato rispetto all’attuale sistema del brevetto europeo. Nel Marzo 2011 venticinque nazioni dell’Unione hanno trovato l’accordo che di fatto consente di avviare il nuovo sistema del brevetto comunitario. Resta da superare un ultimo scoglio: la gestione unificata dei contenziosi. In base alle ultime notizie sembra che si sia trovato un accordo anche su questo punto.

Brevetto europeo e brevetto comunitario

Allo stato attuale non esistono brevetti comunitari. Esistono brevetti europei ottenibili con la procedura descritta QUI e ora brevemente riassunta. Quando l’ufficio europeo dei brevetti EPO si pronuncia a favore della concessione, il brevetto deve essere convalidato in uno o più paesi di interesse del Richiedente, tra i 38 stati raggiungibili con la procedura. La convalida del brevetto europeo negli stati di interesse presuppone il deposito della traduzione del brevetto nella lingua nazionale di ciascun paese scelto. Questo incide moltissimo sui costi.

Nel mese di Marzo 2011 il Consiglio europeo, con l’avvallo del Parlamento europeo, ha preso una decisone di grande rilevanza per consentire a 25 stati membri dell’Unione Europea (Italia e Spagna non hanno aderito) di mettere in atto un sistema brevettuale unitario, utilizzando lo schema della “cooperazione forzata“. I brevetti rilasciati secondo questo nuovo sistema, definibili appunto brevetti comunitari, sarebbero automaticamente validi nel territorio dei 25 stati.

I 25 Paesi che hanno aderito alla cooperazione forzata sono: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Ungheria.

Nei 25 paesi aderenti, il brevetto comunitario consentirebbe di evitare i costi correlati alle convalide. In altre parole gli stati aderenti al sistema del brevetto comunitario rinuncerebbero a richiedere la traduzione del brevetto nella lingua nazionale, con evidenti vantaggi per i richiedenti.

Il brevetto comunitario, insieme con il sistema di gestione delle dispute in materia di brevetti, centralizzato a livello europeo – che è stato proposto ed è ora in via di approvazione – semplificherebbero le procedure e ridurrebbero i costi attualmente sostenuti dai richiedenti di brevetti:

– rendendo la protezione brevettuale più accessibile, specialmente per le piccole e medie imprese;

– rendendo l’Europa nel suo complesso più appetibile per gli investitori di tutto il mondo;

– aumentando la certezza del diritto.

Gli stati membri dell’Unione Europea hanno chiesto all’ufficio europeo dei brevetti EPO di farsi carico dell’amministrazione del sistema dei brevetti comunitari. Conseguentemente, le procedure di deposito ed esame della domanda di brevetto comunitario resterebbero identiche a quelle attualmente in atto presso l’EPO per le domande e i brevetti europei. La differenza tra i due sistemi, comunitario ed europeo, risulterebbe solo al termine della procedura dopo la concessione, quando il titolare deve decidere in quale paese ottenere la tutela brevettuale.

Dopo la concessione il titolare del brevetto potrebbe optare per:

– un brevetto europeo tradizionale, con singole convalide in ciascuno stato di interesse tra i 38 raggiungibili con la procedura europea;

– un brevetto comunitario, automaticamente valido senza convalide nei 25 paesi che hanno aderito alla cooperazione forzata;

– un brevetto ibrido, costituito da un brevetto comunitario e in aggiunta convalide nei 13 stati di interesse che non hanno aderito alla cooperazione forzata oppure non fanno parte dell’Unione Europea.

Al brevetto comunitario si unirebbe il sistema centralizzato delle Corti competenti per i contenzioni in materia di brevetti comunitari. L’ultima proposta, appena approvata, assegna la sede principale della Corte a Parigi, e due sedi distaccate a Londra e Monaco di Baviera. Le tre sedi gestirebbero i casi in base al settore tecnologico della disputa. A Monaco verrebbero assegnati i contenziosi relativi a brevetti inerenti la meccanica (classe IPC F), a Londra verrebbero assegnati i contenziosi relativi a brevetti inerenti le necessità umane (classe IPC A) e la chimica (classe IPC C), a Parigi verrebbero assegnati i contenziosi relativi a brevetti inerenti tutti gli altri campi tecnologici.

In pratica la procedura per ottnere un brevetto ibrido si svilupperebbe secondo il seguente schema.

schema-brevetto-ibrido

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