La Legge di Stabilità 2014 si è occupata, tra le altre, della rivalutazione dei beni immateriali quali i brevetti e i marchi.
La rivalutazione del portafoglio di IP è un importante strumento di ottimizzazione finanziaria e fiscale poiché comporta un incremento del patrimonio che ha effetto sia sulla possibilità di acquisire credito presso il sistema bancario, sia sul “peso” delle plusvalenze in caso di vendita.
I diritti di proprietà intellettuale sono solitamente iscritti a bilancio per importi relativamente modesti (costi di deposito e registrazione) ed è quindi importante far emergere i maggiori valori economici attribuibili a tali beni, per migliorare i livelli di patrimonializzazione dell’impresa.
Le opportunità di finanziamento che si prospettano all’impresa grazie alla valorizzazione dei diritti di proprietà industriale sono molteplici, basti pensare al contratto di lease-back sui marchi o sui brevetti che consente di finanziarsi cedendo ad un istituto di credito, a seguito di una valutazione specialistica del relativo valore, i propri marchi o brevetti e stipulando quindi con quest’ultimo un contestuale contratto di locazione finanziaria.
Sotto il profilo fiscale, invece, qualora sia interesse del proprietario cedere uno o più titoli, la corretta rivalutazione consente di evitare il sorgere di plusvalenze, tassabili secondo le ordinarie aliquote IRES, IRPEF e IRAP, pagando al loro posto un’imposta sostitutiva di molto inferiore al prelievo ordinario.
Per procedere a tale rivalutazione ci si dovrà basare sulla perizia di un tecnico abilitato che individuerà i valori dei predetti beni (marchi e brevetti). La rivalutazione sarà poi effettuata mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva nella misura del 16% sui beni ammortizzabili materiali ed immateriali e del 12% sugli altri beni. Il versamento delle imposte sostitutive avverrà in tre rate di pari importo, senza interessi, con pagamento della prima rata entro il termine di versamento a saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo di imposta con riferimento al quale la rivalutazione sarà eseguita.